Beatificazione: 29 marzo 1987, Roma, papa Giovanni Paolo II
Marcello era figlio di Juan Spinola e Antonia Maestre e nacque il 14 gennaio 1835 a San Fernando, in provincia di Cadice. Prima di diventare sacerdote aveva esercitato la professione forense, anche se si era fatto notare per la sua religiosità già in giovane età, quando soleva dire «o la santità o la morte». Il 21 marzo 1864 venne ordinato prete e nominato cappellano presso i mercedariani di Sanlucar de Barrameda. Fu promosso arciprete della città e poi canonico della cattedrale dal nuovo arcivescovo, Lluch Garriga; pur essendo molto richiesto in tutta l'archidiocesi come predicatore, passava anche lunghe ore in confessionale. Nel 1886 divenne vescovo di Malaga e, nel 1896, arcivescovo di Siviglia; in entrambe le sedi si dimostrò pastore eccezionale e socialmente consapevole, uno dei primi a prendere sul serio l'insegnamento della Rerum novarum (1893). Predicava per la Chiesa una libertà tale da porla al di sopra delle fazioni civili (lezione spesso non seguita in Spagna), in un'epoca in cui la perdita delle ultime colonie spagnole stava conducendo a una ricerca di identità nazionale.
Nel 1902 fondò la congregazione delle Serve di Maria Immacolata e del Sacro Cuore, che dovevano occuparsi delle necessità educative di tutte le classi, e concepì la loro costituzione come realizzazione dei princìpi sociali che predicava; i suoi membri continuano a occuparsi di educazione nel mondo di lingua spagnola. L' 1l dicembre 1905 venne creato cardinale da papa Pio X, ma morì il 19 gennaio 1906, prima di ricevere la berretta cardinalizia.
Venne beatificato in una San Pietro stracolma di pellegrini spagnoli il 29 marzo 1987, insieme a Emanuele Domingo y Sol (25 gen.) e a tre carmelitane scalze, uccise durante la guerra civile spagnola.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Siviglia in Spagna, beato Marcello Spínola y Maestre, vescovo: fondò circoli di operai per sostenerne lo sviluppo sociale, combatté in difesa della verità e della giustizia e aprì la sua casa ai bisognosi.
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