Beata Maria Gabriella Sagheddu

Beata Maria Gabriella Sagheddu
Nome: Beata Maria Gabriella Sagheddu
Titolo: Vergine
Nome di battesimo: Maria Gabriella Sagheddu
Nascita: 17 marzo 1914, Dorgali, Sardegna
Morte: 23 aprile 1939, Grottaferrata
Ricorrenza: 23 aprile
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
25 gennaio 1983, Roma, papa Giovanni Paolo II


Maria Gabriella nacque a Dorgali in Sardegna il 17 marzo 1914. Secondo tutti i resoconti era una giovane forte, indipendente, ostinata, e univa queste caratteristiche ad altre tipiche della sua gente, come il senso del dovere, l'intensa lealtà e la fiera purezza delle donne.

Sua sorella mori quando lei aveva diciott'anni e questo «incontro con la croce di Cristo» cambiò la sua vita: si pose sotto la guida di un direttore spirituale ed entrò nel settore giovani dell'Azione cattolica, cominciando a insegnare catechismo ai bambini piccoli e dedicando quanto più tempo possibile alla preghiera e alle opere di carità. A ventun'anni decise di consacrare la vita interamente a Dio e divenne suora trappista nell'abbazia di Grottaferrata, vicino a Roma.

Si sentiva dominata da due valori principali: la gratitudine per la grazia ricevuta da Dio con la vocazione e la volontà di corrispondere con pienezza a ogni dono celeste. Si spese totalmente per l'unità dei cristiani, nella preghiera e nell'offerta di ogni cosa, mossa da un'ispirazione tutta interiore, come ella stessa disse: «Sento che il Signore me lo chiede». Ignorava ogni elemento della storia delle divisioni all'interno della Chiesa e probabilmente non aveva mai sentito parlare di ecumenismo.

Questa causa non era comune e, va sottolineato, neppure molto popolare tra i cattolici dell'epoca, ma per Maria Gabriella significava semplicemente volere con tutte le forze «che ogni uomo si rivolgesse a Dio e che il suo regno si stabilisse in ciascun cuore». Il testo su cui preferiva meditare era il Vangelo di S. Giovanni, in special modo i capitoli dal 17 al 20, in cui Gesti pregava per i suoi discepoli, chiedendo che fossero tutti una cosa sola. La sua vita spirituale si fondò sull'applicazione fedele della dura regola trappista, basata sul silenzio e la negazione quotidiana di sé. Si ammalò, era la prima volta della sua vita, a ventitré anni e mori dopo quindici mesi di sofferenza il 23 aprile 1939, domenica del Buon Pastore e giorno in cui la liturgia fa risuonare l'annuncio di un solo gregge e un solo pastore. È stata beatificata nel 1983.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero cistercense di Grottaferrata nel territorio di Frascati vicino a Roma, beata Maria Gabriella Sagheddu, vergine, che in tutta semplicità offrì la sua vita, terminata all’età di venticinque anni, per l’unità dei cristiani.

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