San Marcellino di Cartagine

San Marcellino di Cartagine
Nome: San Marcellino di Cartagine
Titolo: Martire
Nascita: IV secolo, Toledo, Spagna
Morte: 413 circa, Cartagine, Tunisia
Ricorrenza: 13 settembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione


Marcellino Flavio, nato probabilmente a Toledo in Spagna, divenne un tribuno e notarius al servizio dell'imperatore Onorio (395-423). Descritto come «un aristocratico colto, generoso, interessato alla teologia», fu amico di S. Agostino (28 ago.), che gli dedicò tre opere, insieme a una parte del De civitate Dei. Una parte della corrispondenza tra i due è stata conservata, e Marcellino ne tenne una anche con S. Girolamo (30 set.).

Nel 411 fu coinvolto nella controversia donatista, che era cominciata nell'Africa settentrionale subito dopo il 311 e che un secolo dopo ancora proseguiva. I donatisti, un gruppo all'interno della Chiesa, dalla linea dura e che alla fine si distaccò, affermavano che i cristiani che avessero commesso un peccato mortale dopo il battesimo, e in particolare coloro che avessero rinnegato la loro fede durante le persecuzioni, non avrebbero più potuto essere riammessi in comunione. Nel corso degli anni si tentò di risolvere la questione, talvolta coinvolgendo le autorità civili, ma lo scisma non fu mai veramente sanato, e infatti continuò in Africa settentrionale per altri due o tre secoli. Nel 409, Onorio aveva garantito ai donatisti il permesso di praticare il culto pubblicamente; poi due anni dopo, Marcellino fu nominato presidente di un sinodo che riuniva i vescovi dell'Africa settentrionale ortodossi e quelli donatisti, allo scopo di riparare la frattura tra le due parti, ma alla fine non si riuscì a raggiungere nessun accordo. Marcellino, dopo aver ascoltato le argomentazioni, decise a sfavore dei donatisti, ordinando loro di rinunciare alla loro condizione di separatisti e di ritornare in comunione con i loro oppositori.

Si assunse dunque la responsabilità, con il fratello Apringio, proconsole dell'Africa, di ribadire quell'ordine. I due compirono il loro dovere con tanta severità da suscitare la protesta di Agostino stesso, mentre i donatisti nel frattempo riuscirono ad allontanare la persecuzione accusando i fratelli di corruzione e prendendo parte a un'insurrezione contro l'imperatore. Ignorando i tentativi di Agostino di salvarli, il generale incaricato di soffocare la rivolta li fece giustiziare senza processarli; la corte imperiale successivamente riconobbe che erano stati uccisi ingiustamente.

Sia Agostino che Girolamo scrissero un panegirico per i due fratelli, ma non c'è prova dello sviluppo di un loro culto specifico e il card. Baronio iscrisse il nome di Marcellino nel Martirologio Romano dcl xvI secolo a motivo della morte subita difendendo l'ortodossia.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cartagine, nell’odierna Tunisia, san Marcellino, martire, che, tribuno e intimo amico di sant’Agostino e di san Girolamo, per l’ostilità dell’usurpatore Eracliano fu, benché innocente, ucciso dagli eretici donatisti per aver difeso la fede cattolica.

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