I. Per quello speciali benedizioni con cui il cielo vi contraddistinse nella vostra più tenera età, allorquando fra le braccia ancor della madre convertiste coi consigli i più maturi chi stava per perdersi eternamente, o poi sul punto di restar orfana, foste dalla madre medesima depositata, come nel luogo a voi più conveniente, nella piaga misteriosa del divino Costato: per quell’ardore vivissimo onde trovandosi avvampante il vostro petto allor quando di solo nove anni foste ammessa alla partecipazione dell’Eucaristico Sacramento, ottenete a noi tutti, o gloriosa santa Veronica, di consacrarci almeno adesso interamente al Signore, e di corrispondere fedelmente a tutte quante le sue grazie, onde emendare la tiepidezza e l’incostanza nostra passata, e meritarci sempre più elette le sue sovrane benedizioni.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
II. Per quel mirabile distacco da tutti i mondani piaceri con cui voi, o gloriosa santa Veronica, distinta per nascita, per ricchezza, per avvenenza, per doti, e cercata in matrimonio dai primi nobili, non voleste mai altro sposo che il Crocifisso, e consacrandovi a Lui interamente nel rigido Ordine delle Cappuccine, con gran festa celebraste fino alla morte 1'anniversario della solenne professione da voi fatta nel diciassettesimo anno di vostra vita; e per quella edificante esattezza con cui disimpegnaste i vari uffici a voi affidati, di dispensiera, di cuoca, di infermiera, di maestra o di abbadessa, conciliando sempre col più profondo raccoglimento l’umore sempre giocondo e il tratto sempre cortese, facendovi così tutta a tutti per tutti condurre alla perfezione, che formava l’unico scopo dei vostri affetti, ottenete a noi tutti la grazia di viver sempre staccati dai beni miserabili di questa terra, e di metter tutta la nostra gloria nell'adempir fedelmente tutti gli obblighi del nostro stato.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
III. Per quella perfetta somiglianza che voi, o gloriosa santa Veronica, aveste con Gesù Crocifisso allor quando, dopo la visione di un calice ripieno di ignoto liquore, comparvero nella vostra testa le traccie sanguinose di una corona di spine, o dopo un digiuno di tre anni in pane ed acqua, dal Salvatore medesimo a voi apparso sensibilmente, per mezzo di cinque raggi infiammati che sortivano dalle sue piaghe, furono aperte altrettante cicatrici nel vostro corpo; e quasi ciò fosse poco, sentiste impressi nel vostro corpo i tormentosi strumenti della divina passione, ma in modo così chiaro e sensibile da poterne fare di vostra bocca la descrizione o delinearne di vostra mano l’effigie, impetrate a noi tutti la grazia di gloriarci sempre, come s. Paolo, di portare nella nostra carne i patimenti di Gesù Cristo con una continua mortificazione, onde assicurarci il diritto ai gaudi eterni del cielo.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
IV. Per quella mirabile pazienza con cui voi, o gloriosa santa Veronica, sopportaste i dolori delle stimmate nelle mani, nei piedi e nel costato, le aspre punture nel capo, le trafitture nel cuore, indi i bottoni di fuoco, gli aghi arroventati ed i setoni, con cui venne dai medici lacerata la vostra carne onde tentare la guarigione dello vostre sconosciute infermità, finalmente, gli asprissimi trattamenti dette vostre sorelle religioso, che, reputandovi ipocrita, maliarda e scomunicata, vi spogliarono di ogni carica, della facoltà di scrivere anche una lettera, di votare in capitolo, di mostrarvi anche per poco al parlatorio, di assistere nei dì non festivi ai santi misteri e ai soliti uffici, impetrate a noi tutti la grazia di non invanirci giammai per qualunque più distinto favor dei cielo, e di soffrire sempre con inalterabile rassegnazione quanto dì afflittivo e di umiliante ci avvenisse di soffrire nel mondo.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
V. Per quella gloria particolare che ridondò al vostro merito, allorquando i vostri nemici, storditi allo spettacolo della vostra eroica pazienza e di tutte le altre vostre virtù, lungi dal più perseguitarvi, vi affidarono di nuovo gli uffici i più onorevoli, e videro poi con i loro occhi avverarsi, come tante altre predizioni, così anche quella del momento di vostra morte, la quale se vi abbattè all’improvviso per mezzo di colpo apoplettico nel cinquantesimo anno della vostra professione religiosa, appena comunicata all’altare, vi lasciò però il tempo indispensabile di partecipare con merito a tutti gli estremi conforti; per quella venerazione affatto nuova che si professò al vostro cadavere, allor quando esaminate attentamente dai periti nell’arte il vostro cuore, si trovò tutto solcato dai tormentosi strumenti della passione, e in perfettissima conformità al modello da voi delineato molt’anni prima; finalmente, per quei tanti prodigi che operaste all’invocazione del vostro uomo appena passata all’eternità, per cui nell’anno medesimo di vostra morte si diede principio ai processi della vostra solenne canonizzazione, ottenete a noi tutti, o gloriosa santa Veronica, di essere prima della nostra morte confortati dai santi Sacramenti, e intanto di vivere in modo da essere sempre disposti al passo estremo, onde volar con prontezza al godimento del cielo, e tramandare ai posteri in benedizione la nostra memoria sopra la terra.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
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