Santa Mundizia (o Munditia, nota anche come “Protogenia”) fu una martire venerata nella Chiesa antica. Di lei non si è conservato nulla di certo riguardo alla vita terrena: non si conoscono documenti storici affidabili che riportino data di nascita, luoghi di residenza o dettagli sull’attività cristiana che avrebbe svolto.
Secondo la tradizione agiografica, visse nella Roma del III–IV secolo e morì martire. L’iscrizione che si vuole attribuita alle sue reliquie recitava: “DDM MUNDICIAE PROTOGENIE BENEMERENTI QUAE VIXIT ANNOS LX QUAE IBIT IN PACE XV KAL D – APC”. Il significato dell’“APC” è stato variamente interpretato: una lettura lo intese come AScia PLeXa CAPITA (“decapitata con l’ascia”) in riferimento al martirio; un’altra come ANDRONICO PROBO CONSULIBUS, che collocherebbe la morte nell’anno 310.
La tradizione la volle decapitata durante una persecuzione, all’età di circa sessant’anni, benché non vi sia testimonianza certa delle modalità e del contesto storico precisi. Le reliquie della santa furono estratte dalle catacombe romane — secondo varie fonti da quelle di San Ciriaco a Roma — e traslate a Monaco di Baviera nel 1675.
Esse sono oggi conservate nella chiesa di San Pietro (Peterskirche) a Monaco di Baviera, dove lo scheletro è stato ricoperto di gemme e pietre colorate, con gli occhi finti montati nel teschio, in un reliquiario barocco di cristallo.
Santa Mundizia è venerata come martire ed è tradizionalmente considerata protettrice delle donne sole e di altre categorie femminili in situazioni difficili. La sua festa è ricordata il 17 novembre a Monaco di Baviera, dove si tiene una processione di candele in suo onore.
Nonostante l’incertezza documentale sulla sua vita, la figura della santa ha assunto un significato spirituale forte per molte donne che si sono rivolte a lei in momenti di solitudine o di attesa. Lo spettacolare reliquiario, con lo scheletro ingioiellato, ha contribuito a mantenere viva la devozione e a far conoscere la parola del martirio cristiano anche attraverso un simbolo visivo potente.