Melania, figlia del senatore Valerio Publicola e di Ceionia Albina, apparteneva ad una delle più illustri e ricche famiglie romane, dotata di vasti possedimenti in Italia, in Sicilia, in Africa dove lavoravano migliaia di schiavi.
La fanciulla, nacque nel 383 e fu allevata nella religione cristiana dalla nonna paterna Melania seniore che dopo la morte del marito si trasferì a Gerusalemme per condurre vita monastica. All'età di 14 anni Melania, che avrebbe voluto conservare la castità, fu costretta a sposare il cugino Valerio Piniano dal quale ebbe due figli che però morirono poco dopo la nascita. Allora i due sposi fecero voto di castità e nel 406 si stabilirono in una proprietà di campagna presso Nola vivendo austeramente e dedicandosi all'assistenza dei poveri, degli ammalati e dei detenuti.
Diverse donne attratte dall'esempio di Melania si unirono a lei dando vita ad una sorta di cenacolo monastico. Nel 408 all'avvicinarsi dei barbari guidati da Alarico, Melania e Piniano decisero di vendere i beni che possedevano in Italia e di ritirarsi nelle loro proprietà africane, scatenando l'ira dei parenti e delle autorità per le conseguenze negative sull'economia italiana che ebbe tale loro decisione.
Raggiunta l'Africa con la madre e la nonna, si stabilirono a Tagaste dove entrarono in stretta relazione con Sant'Agostino e poi passarono in Palestina dove conobbero San Girolamo che divenne loro direttore spirituale. Dopo la morte dei suoi cari Melania intensificò la sua vita ascetica e le sue beneficenze a favore dei poveri, fondando edifici sacri e monasteri. Verso la fine della vita volle assistere alla messa di natale a Betlemme dove morì il 31 dicembre del 439.
MARTIROLOGIO ROMANO. Gerusalemme, santa Melania la Giovane, che con suo marito san Piniano andò via da Roma e si recò nella Città Santa, dove abbracciarono la regola, lei tra le donne consacrate a Dio e lui tra i monaci, ed entrambi riposarono in una santa morte.
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