Nella luminosa mattinata del 15 luglio 1850, uno stuolo di colombe apparve nel cielo di Sant’Angelo Lodigiano, piccolo paese dell’ubertosa pianura lombarda. Volteggiò sulla casa dei coniugi Cabrini e si posò sul tetto e sui davanzali delle finestre; poco dopo, in quella stessa casa, nasceva una graziosa bimba, gracile e malaticcia, alla quale fu imposto il nome di Francesca. Fin dall’infanzia ricevette una sana educazione cristiana.
Giungevano talvolta in casa fascicoli che raccontavano le opere dei missionari nel mondo. Francesca ascoltava con attenzione la lettura fatta dal padre e ne rimaneva profondamente affascinata. Già da bambina si delineò chiaramente l’ideale che avrebbe orientato tutta la sua vita: diventare missionaria.
Cominciò a studiare sotto la guida della sorella maggiore, apprendendo con fervore gli insegnamenti della dottrina cristiana. A undici anni emise il voto di castità e iniziò spontaneamente pratiche di penitenza e mortificazione.
Secondo il desiderio dei genitori, frequentò un collegio e a diciotto anni conseguì il diploma di maestra. Tuttavia, sentendosi fortemente chiamata alla vita religiosa, chiese per due volte di entrare in convento, ma fu entrambe le volte respinta a causa della salute precaria.
A vent’anni rimase orfana in breve tempo di entrambi i genitori. Accettò allora di recarsi a Codogno per dirigere un Istituto di carità. Qui, finalmente, poté realizzare il suo desiderio: il 19 settembre 1877, a 27 anni, pronunciò i voti religiosi con alcune compagne e venne nominata superiora dell’Istituto.
Poco dopo, a causa di gravi difficoltà legate allo squilibrio mentale dell’ex superiora, l’Istituto fu sciolto. Il Vescovo affidò allora a suor Francesca un compito decisivo: fondare una nuova congregazione. Nel mese successivo nacque ufficialmente l’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore, approvato a livello diocesano.
Francesca aveva appena trent’anni: era debole, malaticcia, con scarsa istruzione formale, priva di appoggi e di risorse economiche. Eppure confidava totalmente nella Provvidenza.
Stabilì che il primo scopo dell’Istituto fosse l’educazione delle giovani. Iniziň così una vita segnata da sacrifici e fatiche. Dopo Codogno aprì nuove case a Milano, a Roma e in altre città d’Italia.
Il desiderio missionario, tuttavia, rimaneva vivo. Per questo chiese a Leone XIII di essere inviata in Cina.
Il Papa le rispose con parole decisive: non l’Oriente, ma l’America aveva urgente bisogno della sua opera. Milioni di emigrati italiani negli Stati Uniti vivevano in condizioni difficili, senza conoscere lingua e costumi, bisognosi di scuole, educandati, orfanotrofi.
Madre Cabrini obbedì con slancio e partì. Negli Stati Uniti fondò orfanotrofi, scuole e ospedali, soprattutto a beneficio degli emigrati italiani. Da allora compì continui viaggi tra America ed Europa per fondare nuove opere e visitare quelle già esistenti.
Dagli Stati Uniti si recò in Nicaragua, poi in Argentina, Perù e Cile, ovunque fondando ospedali e istituti di accoglienza. Passò poi in Spagna, Francia, Inghilterra e nuovamente in Italia, dove ebbe la consolazione di vedere la sua opera definitivamente approvata dalla Chiesa.
In seguito rimase stabilmente in America, tra i suoi amati emigrati.
Morì il 22 dicembre 1917, in mezzo al popolo che aveva servito con instancabile carità. Dopo la morte, il suo corpo fu inizialmente sepolto a West Park (New York). Nel 1933 le spoglie furono trasferite nella cappella della Mother Cabrini High School.
Con la canonizzazione nel 1946, il numero dei pellegrini aumentò notevolmente, rendendo necessaria la costruzione di un nuovo santuario, inaugurato nel 1957. Oggi le reliquie di Santa Francesca Saverio Cabrini riposano sotto l’altare principale del Santuario di St. Frances Xavier Cabrini, al 701 Fort Washington Avenue, New York, meta continua di devozione e pellegrinaggio.
PRATICA. Un giorno chiesero a Madre Cabrini dove attingesse la forza per fare tutto quello che faceva e lei rispose: nella preghiera. Se vogliamo far prosperare le nostre opere di apostolato e le opere di bene, irroriamole colla preghiera, soprattutto con la grande preghiera della carità e dell'amore verso il prossimo.