Santa Angela de la Cruz

Santa Angela de la Cruz
Nome: Santa Angela de la Cruz
Titolo: Fondatrice
Nascita: 30 gennaio 1846, Siviglia,Spagna
Morte: 2 marzo 1932, Siviglia, Spagna
Ricorrenza: 2 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
5 novembre 1982, Roma, papa Giovanni Paolo II
Canonizzazione:
4 maggio 2003, Roma, papa Giovanni Paolo II


Angela Guerrero Gonzales nacque a Siviglia il 30 gennaio 1846, da una famiglia di quattordici bambini dei quali otto morirono nella prima infanzia. Madre devota alla Vergine Addolorata e per la Virgen de los Reyes e padre che morì quando Angelita era ancora una bambina.

Nel 1862 sua madre le trovò un posto presso un calzolaio nella cui bottega un gruppo di giovani ragazze cuciva scarpe costose per le donne dell'alta società e per il clero di Siviglia. Si notò subito la sua immensa generosità come narra la titolare dell'esercizio: «Ogni venerdì Angelita dava il proprio pasto ai poveri; a mezzogiorno implorava i suoi compagni, perché per amore della carità le dessero un boccone del loro pane per aggiungerlo all'elemosina».

Dopo un episodio che che coinvolse Angelita col volto beato, in estasi e col corpo sospeso in levitazione la titolare decise di parlare con padre Torres Padilla per chiedergli di interrogare la ragazza ed esporre lui le proprie esperienze religiose.

Torres, nativo delle isole Canarie, si era stabilito da alcuni anni nella zona del Guadalquivir ed era conosciuto a Siviglia come uomo santo e direttore spirituale.

L'incontro tra le due persone fu determinante, tant'è vero che egli accompagnò Angelita in tutto il suo percorso spirituale e che fu anche suo consigliere per la fondazione del suo istituto, del quale venne poi nominato direttore a vita. Su indicazione del frate, Angela provò a entrare prima presso le carmelitane scalze, poi nelle Suore della Carità; la continua malattia però pose termine ben presto al suo tentativo. Tornata a casa si accinse a mettere per iscritto le sue esperienze spirituali.

Ma le buone opere di Angelita non trovavano la riconoscenza della gente dei barrios come narra suo un conoscente: «Se questa donna non fosse utile a nessuno, se non avesse importanza, se fosse priva di ogni bene necessario e ciononostante fosse contenta per la propria sorte e non si lamentasse, allora la considererei una santa». Quella frase fu l'ispirazione di Angelita: sarebbe stata povera tra i poveri, e così nacque la Congregazione delle Suore della Croce.

La fondazione nacque il 2 agosto 1875 da quattro donne vestite di stracci. Senza grandi proclami e clamori, si consacrarono a Dio e al servizio amorevole dei poveri in un convento del luogo. Torres designò Angela "la sorella più anziana" e da quel momento in poi esse si sarebbero occupate dei malati. Una piccola stanza con accesso a una cucina sarebbe stato il loro convento, ma ben presto molte giovani donne si unirono alla congregazione e dovettero cercare un alloggio più spazioso. Ma per Angela la modestia era sempre il concetto principale: «Una casa dove regnerà il silenzio assoluto, in cui i muri saranno bianchi e tutto molto pulito; dove non ci saranno mobili nei corridoi, ma solo alcuni quadri piccoli e poco costosi che raffigurino le stazioni della passione che sulla cornice abbiano una piccola croce». Sorsero così nel tempo i monasteri a Huelva, Jaén, Malaga e Cadice.

Le Suore aiutavano la povera gente in ogni tipo di necessità: la classi operaie in difficoltà, contadini arrivati in città o finiti nelle baraccopoli delle periferie, senzatetto, ammalati, orfani o analfabeti semplicemente contando sulla forza delle proprie mani e le offerte che riuscivano a ottenere dalla carità della gente.

Negli scritti di Angela ci sono molti riferimenti alla povertà che riflettono la sua attività quotidiana: «Le Suore della Croce dovrebbero proporsi di raggiungere gli estremi della povertà e dovrebbero fare atto di umiliazione ogni volta che vedono un povero, che è tale per necessità e non per scelta. Dovrebbero dire sempre: "Io, che sono stata chiamata da Dio, che mi ha fatto vedere che in Lui sta l'origine di ogni benessere, io non lavoro solo per Dio, ma anche per me stessa e non sono mai abbastanza brava nel praticare la povertà totale. Faccio fatica a capire di avere bisogno di qualcosa, ma trovo sempre il modo di soddisfare quel bisogno. In confronto ai poveri non ho altro che la semplice apparenza della povertà"». Ma la croce era per Angela il punto di riferimento della vita spirituale come si legge nei suoi scritti rivolti alle sorelle: «Immaginate sul Calvario un'altra croce, vicina a quella di Nostro Signore, una croce che non sta né alla sua sinistra né alla sua destra, ma proprio di fronte a Lui».

Angela e le sue consorelle dovevano impossessarsi di quella croce vuota ed essere crocefisse davanti al Signore dalla povertà, dal distacco e dall'umiltà per poter, insieme a Lui e al Suo amore, essere veramente vicine ai poveri e ai bisognosi.

Angela morì il 2 marzo 1932 all'età di ottantasei anni che aveva speso nel portare consolazione ai poveri e agli emarginati.

È stata beatificata da papa Giovanni Paolo II a Siviglia il 5 novembre 1982 e santificata il 4 maggio 2003.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Siviglia in Spagna, sant’Angela della Croce Guerrero González, che, fondatrice dell’Istituto delle Suore della Croce, non tenne per sé alcun privilegio che non riservasse anche ai poveri, che ella era solita chiamare suoi padroni e servire in tutto.

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