Enecone Ignazio) fu monaco dell'abbazia di San Giovanni de Pefia in Castiglia e patrono battesimale di S. Ignazio di Loyola (31 lug.). Secondo una tradizione dopo essere stato priore per qualche tempo poi sentì la chiamata per la vita solitaria, che aveva già praticato prima di entrare in monastero. Ebbe il permesso di vivere da eremita sui monti di Aragona dove meritò una diffusa fama di santità e austerità. Re Sancio di Castiglia, sostenitore della riforma cluniacense (l'aveva introdotta nei suoi territori) aveva deciso che Enccone dovesse prendersi cura del monastero di Oria, che il re voleva adeguare alla Regola di Cluny. Si diceva che il monastero, fondato intorno al 1010 dal suocero del re, il conte Sancio di Castiglia, fosse divenuto lassista nell'osservanza. Re Sancio aveva mandato monaci da La Peria per sostituire le suore e nominato un nuovo abate, Garcia, discepolo di S. Odilone di Cluny (1 gen.), ma Garda morì prima di aver portato a termine la sua opera. Così il re mandò suoi inviati a Enecone chiedendogli di succedere al suo posto.
Il santo, attaccato alla sua vita solitaria, rifiutò, ma cambiò opinione solo dopo che il re Sancio si recò personalmente al suo eremo per tentare di convincerlo ad accettare.
Una volta impegnatosi divenne un eccellente abate: la regola fu reintrodotta, aumentò il numero dei monaci, le controversie furono appianate, ed Enecone acquistò la fama, ben al di fuori delle mura del monastero, di uomo capace di superare le più gravi divisioni tra gruppi e individui. Sembra sia stato uomo molto tollerante e di carattere gentile, e si dice che alla sua morte anche gli ebrei e gli arabi espressero il loro dolore. Su di lui sono cresciute molte leggende locali.
Enecone è citato nel calendario di Oria, un calendario franco-ispanico del xii secolo, e questo è una prova del suo culto. Si pensa sia stato canonizzato da papa Alessandro III (1159-1181), ma ci sono alcune incertezze sulla data. È certo che nel 1259 papa Alessandro IV garantì l'indulgenza ai pellegrini che visitavano la chiesa di Una «nella festa del Beato Enccone, confessore, già abate del suddetto monastero».
MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Oña nel territorio di Burgos nella Castiglia in Spagna, sant’Enecóne, abate: uomo di pace, alla sua morte fu pianto anche dai Giudei e dai Mori.
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