Sant' Emilia de Vialar

Sant' Emilia de Vialar
Nome: Sant' Emilia de Vialar
Titolo: Vergine
Nascita: 1797, Gaillac, Francia
Morte: 24 aprile 1856, Marsiglia, Francia
Ricorrenza: 24 agosto
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
18 giugno 1839, Roma, papa Pio XII
Canonizzazione:
24 giugno 1951, Roma, papa Pio XII


Anna Margherita Adelaide Emilia de Vialar era la figlia più grande, unica femmina, del barone Giacomo Agostino de Vialar e di sua moglie, Antonietta, figlia del barone de Portai, fisico di Luigi XVIII e di Carlo X di Francia. Nacque a Gaillac in Linguadoca nel 1797. Abbandonò gli studi a Parigi all'età di quindici anni per restare vicina al padre rimasto vedovo, che viveva a Gaillac. La decisione di non sposarsi le fece perdere la stima del padre. Senza un sacerdote sensibile o un amico che la consigliasse, Emilia si chiuse in se stessa, trascorrendo molto tempo in conversazioni con Dio, che ella interpretò come visioni.

Nel 1818, all'età di ventun'anni, un giovane curato di nome padre Mercier arrivò a Gaillac e si dichiarò disposto ad aiutarla a capire la sua vocazione. Emilia iniziò un lavoro che sarebbe durato quindici anni durante il quale si prese cura dei bambini poveri c abbandonati. I1 padre si oppose, soprattutto al fatto che la sua terrazza venisse usata per alloggiare i malati, i poveri e i bisognosi.

Nel 1832 Emilia ereditò una considerevole somma di denaro dal nonno materno, il barone de Portai, con cui acquistò una grande casa a Gaillac per lei e tre compagne, Vittoria Teyssonnière, Rosa Mongis e Paolina Gineste, a cui si unirono presto altre donne.

Tre mesi dopo l'arcivescovo di Albi autorizzò padre Mercier a fare indossare l'abito religioso a dodici postulanti, che scelsero il nome di congregazione delle Sorelle di S. Giuseppe dell'Apparizione.

Erano impegnate nell'educazione dei ragazzi e nella cura dei poveri e dei malati. La congregazione sviluppò un carattere principalmente missionario. Nel 1835 l'arcivescovo ricevette formalmente la professione di Emilia e di diciassette altre sorelle e approvò la regola. Nel 1834 fu fondata una seconda casa ad Algeri, dove il fratello di Emilia, Agostino, consigliere cittadino, le invitò a occuparsi di un ospedale. Fondarono un'altra casa a Bone, a Tunisi e a Costantina. La casa di Tunisi ebbe una sede distaccata a Malta, da cui nacquero le case nei Balcani e in Vicino Oriente. Le suore di S. Giuseppe furono le prime suore cattoliche a stabilirsi a Gerusalemme in epoca moderna. Emilia era una donna schietta, vivace e con una forte volontà e quando nacque una disputa tra lei e il vescovo Dupuch di Algeri per questioni di giurisdizione, si dimostrò irremovibile. Roma decise a suo favore, ma il vescovo era appoggiato dalle autorità coloniali francesi e le sorelle dovettero lasciare la casa di Algeri. Emilia concentrò allora le sue energie a Malta e in Tunisia.

Nel 1845 padre Mercier morì. Quando Emilia fece ritorno a Gaillac nel 1846, trovò che un cattivo amministratore aveva lasciato la congregazione in condizioni economiche disastrose. Dopo vani tentativi per vie legali, la casa madre fu trasferita a Tolosa, fatto che causò l'uscita dall'ordine di alcune suore anziane. Emilia decise allora di partire per la Grecia, dove fondò un convento sull'isola di Syra. Fu il suo ultimo viaggio, anche se altre fondazioni nacquero durante gli ultimi anni della sua vita.

Sei suore furono mandate in Birmania nel 1847; altre furono inviate a Freemantle in Australia nel 1854. In ventidue anni la congregazione crebbe da una a circa quaranta case.

Nel 1852 la casa madre fu di nuovo spostata a Marsiglia, dove rimase. Tutti i cambiamenti furono dovuti principalmente alla ferrea determinazione di Emilia.

Emilia soffriva da lungo tempo d'ernia, la conseguenza di un atto di carità giovanile. Dal 1850 il male si aggravò sempre più, portandola alla morte il 24 aprile 1856. Venne canonizzata nel 1951.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Marsiglia in Francia, santa Emilia de Vialar, vergine, che, dedita alla diffusione del Vangelo in regioni lontane, istituì la Congregazione delle Suore di San Giuseppe dell’Apparizione e la diffuse con dedizione.

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