Alberto Magno, canonizzato e decorato del titolo di Dottore della Chiesa dal Sommo Pontefice Pio XI, nacque all’inizio del secolo XIII dai conti di Bollstädt a Lauingen in Svevia, storica regione della Germania, dove trascorse la giovinezza. Recatosi all’Università di Padova per completare la propria formazione intellettuale, fu dal beato Giordano di Sassonia guadagnato all’Ordine Domenicano.
Terminati gli studi ed emessi i voti religiosi, fu destinato all’insegnamento a Colonia, Ratisbona, Strasburgo e poco dopo all’Università di Parigi. Tra i suoi discepoli il più illustre fu San Tommaso d’Aquino, la cui elevatezza di mente egli per primo riconobbe ed esaltò.
Nel 1254 fu eletto provinciale dei Domenicani in Germania. Due anni dopo si recò a Roma e, nel Concistoro di Anagni, alla presenza del Sommo Pontefice, difese con successo i diritti della Santa Sede e dei Religiosi Mendicanti contro i loro avversari. Il Papa, ammirato dal suo ingegno e dalla sua eloquenza, lo trattenne a corte e gli assegnò una cattedra all’Università Pontificia. Rinunciò allora alla carica di provinciale, ma dovette tornare in patria come arbitro e mediatore di pace in numerose contese politiche e sociali.
Nel 1260 fu eletto vescovo di Ratisbona. La diocesi, decaduta spiritualmente e finanziariamente, necessitava di un riformatore. Alberto, obbedendo alla volontà del Papa, accettò l’incarico e divenne un modello di pastore e di santità. Visitava le chiese, predicava, confessava e operava instancabilmente per il rinnovamento spirituale e disciplinare della diocesi. Quando ebbe ristabilito l’ordine e la pace, chiese di essere sollevato dall’incarico episcopale, e Urbano IV accolse la sua richiesta.
Ritornato a Colonia, trascorse il resto della vita nella preghiera, nella direzione spirituale, nella stesura di opere scientifiche e ascetiche e nell’opera di pacificazione sociale. Fu perciò chiamato Dottore universale. Il 13 febbraio 1263, papa Urbano IV lo nominò predicatore della crociata per la Germania, la Boemia e altri territori di lingua teutonica. Durante gli anni 1263 e 1264 percorse la Germania fino ai confini con la Polonia, continuando poi la sua attività di pacificatore a Würzburg.
Già oltre gli ottant’anni, mentre teneva una lezione, perse improvvisamente la memoria e, in lacrime, scese dalla cattedra. Poco dopo si preparò serenamente alla morte, che lo colse il 15 novembre 1280, tra il compianto di tutta la cristianità. Fu sepolto nella chiesa di Sant’Andrea a Colonia.
Fu beatificato da papa Gregorio XV nel 1622. Nel 1872 i vescovi tedeschi, riuniti a Fulda, inviarono alla Santa Sede la petizione per la sua canonizzazione. Nel 1931, papa Pio XI lo proclamò santo e dottore della Chiesa. Dieci anni più tardi, papa Pio XII lo dichiarò patrono dei cultori delle scienze naturali.
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