La Chiesa di Gallia aveva molte tradizioni medievali che rivendicavano visite di discepoli o testimoni diretti del Cristo, e addirittura la presenza colà dei loro resti mortali. Queste devozioni, unite a sentimenti locali, fornivano l'occasione per pellegrinaggi ai luoghi dove si supponeva fossero conservate le reliquie. Una di queste tradizioni più radicate si riferisce a Lazzaro di Betania (17 dic.) e alle sue due sorelle, Marta (29 lug.) e Maria (22 lug.). La storia racconta che i tre fratelli furono caricati, con altri discepoli, tra cui Maria di Cleofa (9 apr.) e Massimino, su un'imbarcazione senza remi e senza timone che andò alla deriva nel Mar Mediterraneo prima di toccare terra in Provenza.
Le leggende nate da questo racconto potrebbero essersi sviluppate nell'xi secolo; tra esse va annoverata la leggenda provenzale delle "Tre Marie", ravvivata nel xix secolo dal poeta francese Frédéric Mistral in Mireto e Mes Origines, e dalla devozione per Lazzaro nella chiesa abbaziale di S. Vittorio a Marsiglia. In tutti questi racconti Massimino ha una parte importante; pare che si fosse stabilito principalmente ad Aix divenendone il primo vescovo. Maria Maddalena viene identificata con la sorella di Lazzaro, benché questa identificazione non sia stata recepita nel Calendario Romano, e di lei si dice che abbia vissuto in una grotta a La Sainte-Baume e mentre stava morendo fu portata in un luogo, attualmente chiamato Le Saint-Pilout, dove Massimino le somministrò il viatico. La chiesa dedicata a S. Massimino è vicina a Le Saint-Pilou. Il nuovo edificio fu costruito al posto di uno più antico, che aveva lo stesso titolo, con lo scopo di custodire le presunte reliquie dei due santi.
Le ricerche non sono mai riuscite a dare un fondamento storico alla leggenda di Massimino, ma va sottolineato il dato della dedicazione della chiesa e la lunga durata del culto. Egli è ricordato nel Martirologio Romano, ma è incerto anche il secolo in cui visse.
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