La Salus Populi Romani (in latino, "Salvezza del Popolo Romano") è una delle icone mariane più venerate al mondo e un simbolo profondo della devozione cattolica romana. Conservata nella Cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, questa immagine ha attraversato secoli di storia, fede e arte, diventando un punto di riferimento spirituale per i fedeli e i pontefici.
Secondo la tradizione, l'icona fu dipinta da San Luca Evangelista e portata a Roma da Sant'Elena nel IV secolo. Fu donata da Papa Sisto III (432–440) alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove è rimasta da allora. Tuttavia, studi recenti, inclusi restauri e analisi al carbonio-14, suggeriscono che l'icona risalga all'XI secolo, con influenze stilistiche bizantine e medievali.
L'icona, di dimensioni 117 x 79 cm, è dipinta su legno di cedro e rappresenta la Vergine Maria che tiene in braccio il Bambino Gesù. Maria indossa un manto azzurro scuro con bordi dorati sopra una veste violacea. Gesù, con la mano sinistra, regge un libro, probabilmente un evangeliario, mentre con la destra benedice. Lo sguardo di Gesù è rivolto verso la madre, mentre Maria guarda direttamente l'osservatore, creando un legame empatico con i fedeli.
Nel corso dei secoli, la Salus Populi Romani è stata al centro di numerosi eventi religiosi e storici. Nel 593, Papa Gregorio I portò l'icona in processione per chiedere la fine di una pestilenza. Nel 1571, Papa Pio V pregò davanti all'icona per la vittoria nella Battaglia di Lepanto. Nel 1837, Papa Gregorio XVI la invocò per la cessazione di un'epidemia di colera.
Papa Francesco ha mostrato una particolare devozione verso questa icona. Fin dall'inizio del suo pontificato, ha visitato la Salus Populi Romani prima e dopo ogni viaggio apostolico. Durante la pandemia di COVID-19, il 15 marzo 2020, pregò davanti all'icona per implorare la fine della pandemia. Il 27 marzo, l'icona fu portata in Piazza San Pietro per una preghiera straordinaria.
La Cappella Paolina, anche conosciuta come Cappella Borghese, fu costruita tra il 1606 e il 1612 per volere di Papa Paolo V per ospitare l'icona. Progettata da Flaminio Ponzio, è un esempio significativo dell'architettura barocca romana e testimonia l'importanza attribuita all'icona nel contesto della Basilica di Santa Maria Maggiore.
Il 4 giugno 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, Roma era minacciata da un imminente scontro tra le truppe tedesche e quelle alleate. In risposta all'appello di Papa Pio XII, che invitava i romani a pregare per la salvezza della città, migliaia di fedeli si riunirono nella Chiesa di Sant'Ignazio per pronunciare un voto solenne alla Madonna, chiedendo la protezione di Roma. Miracolosamente, la città fu liberata senza gravi danni, evento attribuito all'intercessione della Salus Populi Romani.
Per commemorare questo evento, la Diocesi di Roma ha istituito la memoria liturgica di Santa Maria Salus Populi Romani, da celebrarsi ogni anno il 4 giugno. La prima celebrazione ufficiale di questa memoria è avvenuta il 4 giugno 2024, in occasione dell'80° anniversario del voto.