St Michael’s Mount è un luogo avvolto da storia, leggenda e bellezza naturale, situato al largo della costa della Cornovaglia, nell’Inghilterra sud-occidentale. È un’isola mareale collegata alla terraferma mediante un’antica strada lastricata che emerge con la bassa marea; quando il mare avanza, invece, l’accesso è possibile soltanto via barca.
Le sue origini si perdono nel tempo: tracce dell’età del Bronzo e del Ferro indicano che la zona fu abitata molto prima che sorgessero le strutture medievali che oggi caratterizzano il paesaggio. Alcuni storici suggeriscono che questa isola fosse Ictis, porto mercantile conosciuto nell’antichità per essere punto di scambio del famoso stagno della Cornovaglia con il Mediterraneo.
Nel XI secolo, sotto il regno di Edoardo il Confessore, l’isola venne donata all’abbazia di Mont-Saint-Michel in Normandia, divenendo un priorato benedettino. Nel Medioevo crebbe come luogo di pellegrinaggio: la chiesa dedicata a San Michele ed elementi di culto attirarono devoti da varie parti.
Attraverso i secoli la montagna fortificata ebbe un ruolo strategico, coinvolta in contese politiche e militari. Nel corso delle guerre fra Inghilterra e Francia, durante rivolte interne, l’isola venne assediata, occupata, difesa. Nel 1659 passò alla famiglia St Aubyn, che da allora ne ha fatto la propria dimora, trasformando gradualmente il castello da fortezza in casa signorile.
Il fascino di St Michael’s Mount non è solo di tipo storico ma anche paesaggistico e architettonico: i giardini terrazzati introducono specie subtropicali che prosperano grazie al clima mitigato dal mare, mentre le pietre del castello, le mura, le torri e la chiesa mostrano stratificazioni di epoche diverse. La vista su Mount’s Bay, che si apre dalle terrazze e dalle mura, è spettacolare al tramonto, quando la luce dà colore al mare e alla pietra.
Volendo avventurarsi nella leggenda, è qui che nasce la storia di Jack the Giant Killer e del gigante Cormoran, che si dice popolasse queste coste rubando animali agli abitanti finché Jack, con astuzia, non gli tese un tranello. Leggende come queste aggiungono un alone magico al luogo, trasformandolo da semplice meraviglia geografica in spazio di memoria collettiva.
Oggi questo luogo continua a vivere come casa, museo, giardino e comunità. È gestito in parte dal National Trust, ma la famiglia St Aubyn conserva il castello come residenza privata, stabilendo una convivenza fra passato e presente. Visitatori da ogni parte del mondo vengono per attraversare la strada della marea, passeggiare nel villaggio, esplorare il castello e lasciarsi trasportare tra architettura, natura e mito.