La Cattedrale di Utrecht, conosciuta anche come Chiesa di San Martino, è uno dei più straordinari esempi di architettura gotica dei Paesi Bassi. Sorge nel cuore della città e ha svolto un ruolo centrale nella vita religiosa, politica e culturale di Utrecht fin dal Medioevo.
Le sue origini risalgono al VII secolo, quando un piccolo edificio dedicato a San Martino fu costruito sul sito attuale. Dopo varie distruzioni, un nuovo duomo romanico fu consacrato nel 1023. Solo nel 1254 iniziò la costruzione dell’attuale cattedrale gotica, che proseguì fino al XVI secolo. La torre campanaria, completata tra il 1321 e il 1382, raggiunge i 112 metri d’altezza, ed è ancora oggi la più alta dei Paesi Bassi.
Nel 1674, una violenta tromba d’aria provocò il crollo della navata centrale, che non venne mai ricostruita. Da allora, la torre campanaria rimane separata dal resto dell’edificio. Al suo posto si estende oggi una piazza, la Domplein, che conserva il tracciato originale dell’antica navata.
Durante il Medioevo, la cattedrale fu sede vescovile e teatro di importanti eventi religiosi e civili. Dopo la Riforma protestante, nel 1580 fu consegnata alla Chiesa riformata e da allora è rimasta luogo di culto protestante. Oggi è anche spazio culturale, ospitando concerti, mostre e visite guidate.
San Federico, vescovo di Utrecht nel IX secolo, fu martirizzato attorno al 838 d.C. per aver contrastato il paganesimo e, secondo alcune fonti, per motivi politici legati alla corte imperiale. Dopo la sua morte, fu sepolto nella chiesa del Santissimo Salvatore, dove divenne oggetto di venerazione.
Del suo corpo si perse traccia, ma il cranio fu preservato. Nel 1362, fu racchiuso in un prezioso reliquiario d’oro e argento e posto nella chiesa per la venerazione dei fedeli. Con l’arrivo della Riforma protestante, la reliquia fu nascosta da alcuni devoti in una casa privata, per sottrarla alla distruzione. Rimase in custodia segreta fino all’inizio del XVIII secolo, dopodiché si perse ogni traccia della sua ubicazione.