Natale del Signore

Natale del Signore
autore: Lorenzo Lotto anno: 1523 titolo: Natività luogo: Museo Nazionale d'Arte, Washington
Nome: Natale del Signore
Titolo: Nascita di Gesù
Nascita: anno zero
Ricorrenza: 25 dicembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità


Oggi si apre il cielo, si squarciano le nubi e appare l’Emmanuele, Dio con noi. L’Eterno Padre lo aveva promesso, lo vaticinarono i profeti e per quattromila anni lo sospirarono i giusti. La venuta di Gesù avvenne come ci narra il Vangelo:

« Essendo uscito in quei giorni un editto di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l’impero, anche gli Ebrei dovettero andare nella loro città di origine per dare il loro nome. Giuseppe, essendo della regale stirpe di Davide, si recò con Maria in Betlemme, sua città nativa; essi erano poveri, non trovarono chi li accogliesse e furono costretti a riparare in una capanna. Quivi Maria diede alla luce e strinse al seno il divin Figlio, l’avvolse in poveri pannolini e l’adorò ».

San Giuseppe condivideva pienamente i sentimenti di Maria.

L’annuncio agli umili

Il Figlio di Dio si era fatto uomo per salvare gli uomini e la sua nascita, umile, povera e nascosta, fu accompagnata da segni mirabili, sufficienti a farlo riconoscere da chiunque avesse il cuore retto. Un Angelo discese dal cielo per annunziare la venuta del Redentore non ai re, né ai ricchi o ai potenti della terra, ma a poveri pastori, che ebbero la grazia di adorare per primi il Dio fatto uomo.

I pastori vegliavano di notte nella campagna presso Betlemme, custodendo i loro greggi, quando apparve loro l’Angelo del Signore dicendo:

« Non temete, ecco vi reco un annunzio che sarà per tutto il popolo di grande allegrezza: oggi, nella città di Davide, è nato il Salvatore, che è Cristo, il Signore. Ed ecco il segno dal quale lo riconoscerete: troverete un bambino avvolto in fasce, giacente in una mangiatoia ».

La gloria degli Angeli e l’adorazione dei pastori

Subito una moltitudine di Angeli si unì all’Angelo, lodando Dio e dicendo:

« Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà ».

Quando gli Angeli sparirono in cielo, i pastori si dissero l’un l’altro:

« Andiamo a Betlemme a vedere quanto è accaduto e che il Signore ci ha manifestato ».

Andarono senza indugio e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino, giacente nella mangiatoia. Vedendolo, riconobbero come vera la parola che era stata loro annunciata e, colmi di gioia, fecero ritorno alle loro case, lodando e benedicendo Dio per tutto ciò che avevano visto e udito.

PRATICA. Accostiamoci a Gesù Bambino coll'anima monda: oggi facciamo una buona confessione e una fervorosa comunione.

PREGHIERA. Dio, che hai rischiarato questa notte sacratissima coi fulgori di Colui che è la vera luce, deh! fa' che dopo averne conosciuto in terra la luce misteriosa ne godiamo la presenza nel cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nell'anno cinquemilacentonovantanove dalla creazione del mondo, quando nel principio Iddio creò il cielo e la terra; dal diluvio, l'anno duemilanovecentocinquantasette; dalla nascita di Àbramo, l'anno duemilaquindici; da Mosè e dalla uscita del popolo d'Israele dall'Egitto, l'anno millecinquecentodieci; dalla consacrazione del Re David, l'anno milletrentadue; nella Settimana sessantesimaquinta, secondo la profezia di Daniéle; nell'Olimpiade centesimanovantesimaquarta; l'anno settecentocinquantadue dalla fondazione di Roma; l'anno quarantesimosecondo dell'Impero di Ottaviano Augusto, stando tutto il mondo in pace, nella sesta età del mondo, Gesù Cristo, eterno Dio e Figlio dell'eterno Padre, volendo santificare il mondo colla sua piissima venuta, concepito di Spirito Santo, e decorsi nove mesi dopo la sua concezione, in Betlémme di Giuda nacque da Maria Vergine fatto uomo. Natività di nostro Signore Gesù Cristo secondo la carne.

CANZONCINA A GESÙ BAMBINO



Natale del Signore
autore: Caravaggio anno 1600
titolo Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi



Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo. (2 v.)
O Bambino - mio divino,
io ti vedo qui tremar: o Dio beato!
Ah, quanto ti costò l'avermi amato! (2 v.)

A te, che sei del mondo il Creatore,
mancano panni e fuoco, o mio Signore. (2 v.)
Caro eletto - pargoletto.
quanto questa povertà - Più m'innamora,
giacché ti fece amor povero ancora. (2 v.)

Tu lasci del tuo Padre il divin seno,
per venire a penar su questo fieno. (2 v.)
Dolce amore del mio cuore,
dove amore ti trasportò? - O Gesù mio,
perché tanto patir? Per amor mio! (2 v.)

Ma se fu tuo voler il tuo patire,
perché vuoi pianger poi, perché vagire? (2 v.)
mio Gesù, t'intendo sì!
Ah, mio Signore!
Tu piangi non per duol, ma per amore. (2 v.)

Tu piangi per vederti da me ingrato,
dopo sì grande amor, sì poco amato!
O diletto - del mio petto,
Se già un tempo fu così, or te sol bramo
Caro non pianger più, ch'io t'amo, io t'amo. (2 v.)

Tu dormi, o Gesù mio, ma intanto il cuore
non dorme, no, ma veglia a tutte l'ore
Deh! Mio bello e puro Agnello
a che pensi? Dimmi tu. O amore immenso,
un dì morir per te, rispondi, io penso. (2 v.)

Dunque a morire per me, tu pensi, o Dio:
ed altro, fuor di te, amar poss'io?
O Maria, speranza mia,
se poc'amo il tuo Gesù, non ti sdegnare
amalo tu per me, s'io non so amare! (2 v.)

autore: Sant'Alfonso Maria de Liguori




Il parto miracoloso di Maria

Maria non ha sofferto i dolori del parto, perché il suo fu un parto miracoloso. La Chiesa insegna che Ella fu “Vergine prima, durante e dopo il parto”.

Il profeta Isaia lo aveva preannunciato: “Prima di provare i dolori, ha partorito” (Is 66,7). Cristo venne al mondo per rinnovare l’ordine della natura in entrambi i sensi: non fu generato da intervento umano, né uscì dal grembo materno con fatica o violazione. Come Eva, che introdusse la morte nel mondo e fu condannata a partorire con dolore, così era conveniente che la Madre della Vita concepisse e partorisse nella gioia. Per questo l’Arcangelo le disse: “Rallegrati, piena di grazia” (Lc 1,28).

Testimonianze dei Padri della Chiesa

San Girolamo afferma: “Non vi fu nessuna levatrice, nessun intervento di donnicciole. Essa fu madre e ostetrica.”

San Agostino, alludendo alla divinità di Cristo, scrive: “Dove interveniva la divinità, il corpo non si arrestava di fronte a porte sprangate. Poteva ben entrare, senza aprirle, colui che nacque lasciando inviolata la verginità di sua madre” (In Ioh. ev. tract. 121).

Maria dunque concepì senza vergogna e partorì senza dolore, poiché “Nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37). Colui che apparve ai discepoli a porte chiuse poté nascere da una Vergine senza violare il suo pudore.

Il parto secondo San Tommaso d’Aquino

San Tommaso insegna che il dolore del parto deriva dalla dilatazione delle vie attraverso cui deve uscire il bambino. Ciò non avvenne nella nascita di Cristo:

“Cristo è uscito dal seno della madre senza che questo si aprisse. Perciò nel suo parto non ci fu dolore, né corruzione alcuna; ma somma gioia, perché l’uomo-Dio nasceva alla luce del mondo” (Somma teologica, III, 35,6).

Isaia lo aveva annunciato: “Germoglierà come giglio, esulterà piena di gioia e canterà laudi” (Is 35,1).

Luce ed estasi nel parto di Maria

Il linguaggio di Sant’Alberto Magno e di San Tommaso, che parlano di luce e di raggio, aiuta a comprendere quanto riferito da alcuni mistici: Maria sarebbe stata avvolta dalla gloria del Figlio e avrebbe partorito in uno stato di estasi luminosa, “senza alcun travaglio, senza corruzione alcuna e con somma gioia”.

“Virgo Maria sine dolore peperit Salvatorem saeculorum” (La Vergine Maria ha partorito senza dolore il Salvatore dei secoli).

Iconografia della Natività

L’iconografia della Natività comprende le immagini e i simboli attraverso cui, nel corso dei secoli, gli artisti cristiani hanno rappresentato la nascita di Gesù Cristo, basandosi principalmente sul Vangelo di Luca.

Al centro della scena vi sono la Sacra Famiglia – Maria, Giuseppe e il Bambino – accompagnata da pastori, angeli e dai tradizionali bue e asino.

Elementi iconografici ricorrenti

  • La mangiatoia e la stalla: simbolo dell’umiltà della nascita.
  • Gli angeli: annunciano e celebrano la nascita del Salvatore.
  • I pastori: rappresentano l’umanità semplice, primi testimoni dell’evento.
  • Giuseppe: spesso raffigurato in posizione laterale o meditativa.
  • Bue e asino: animali simbolici legati alla tradizione antica.

Opere più famose

Giotto di Bondone – Natività di Gesù

Datazione: 1303–1305 – Cappella degli Scrovegni, Padova.
Maria pone il Bambino nella mangiatoia mentre gli angeli assistono dall’alto. Giuseppe è in posizione riflessiva, secondo l’iconografia del tempo.

Giotto
titolo Giotto
autore Natività di Gesù anno 1303–1305

Duccio di Buoninsegna – Natività (con profeti)

Datazione: inizi XIV secolo.
La scena presenta Maria, il Bambino e Giuseppe all’interno della grotta; gli angeli celebrano la nascita e i profeti ne sottolineano il significato teologico.

Natività con i profeti Isaia ed Ezechiele
titolo Natività con i profeti Isaia ed Ezechiele
autore Duccio di Buoninsegna anno XIV secolo

Domenico Ghirlandaio – Natività

Datazione: fine XV secolo.
Paesaggio luminoso, equilibrio compositivo e pastori in adorazione. Maria è inginocchiata davanti al Bambino.

Natività
titolo Natività
autore Domenico Ghirlandaio anno XV secolo

Giorgione – Adorazione dei pastori

Datazione: inizi XVI secolo.
Scena raccolta e immersa in un paesaggio sereno. I pastori sono i protagonisti che si avvicinano al Bambino.

Natività Allendale
titolo Natività Allendale
autore Giorgione anno XVI secolo

Sandro Botticelli – Natività mistica

Datazione: 1501.
Raffigurazione simbolica e spirituale con angeli in festa e la Sacra Famiglia al centro.

Natività Mistica
titolo Natività Mistica
autore Sandro Botticelli anno 1501

Piero della Francesca – The Nativity

Datazione: 1470–1475 – National Gallery, Londra.
Composizione geometrica, angeli musicanti e pastori sullo sfondo. Maria inginocchiata davanti al Bambino.

Natività
titolo Natività
autore Piero della Francesca anno 1470–1475

Geertgen tot Sint Jans – Nativity at Night

Datazione: circa 1490.
Il Bambino emana luce che illumina le figure circostanti, creando un’atmosfera contemplativa.

Nativity at Night
titolo Nativity at Night
autore Geertgen tot Sint Jans anno 1490

Giovanni Lanfranco – The Nativity

Datazione: 1606–1607.
Intensità barocca: angeli in volo, luce soprannaturale e pastori colti nella meraviglia.

The Nativity
titolo The Nativity
autore Giovanni Lanfranco anno 1606–1607

Philippe de Champaigne – The Nativity

Datazione: circa 1643.
Atmosfera meditativa e raccolta, con la Sacra Famiglia al centro dell’attenzione.

The Nativity
titolo The Nativity
autore Philippe de Champaigne anno 1643

Temi iconografici correlati

Annunciazione ai pastori

Gli angeli annunciano ai pastori la nascita del Salvatore, spesso rappresentati nella parte alta o nello sfondo della scena.

Simboli e dettagli

  • Bue e asino: tradizione iconografica antichissima.
  • Luce divina: può provenire dal Bambino o dagli angeli.
  • Grotta o stalla: simbolo dell’umiltà dell’Incarnazione.
  • Maria inginocchiata: gesto di adorazione e contemplazione.
  • Giuseppe laterale: discreto ma presente, figura meditativa.

Conclusione

L’iconografia della Natività mette in risalto la semplicità e l’intimità della nascita di Cristo. La scena si concentra sulla Sacra Famiglia, sui pastori e sugli angeli, elementi che hanno attraversato epoche e stili mantenendo un forte valore devozionale.

AUDIO-VIDEO



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Alcune dedicazioni a Gesù Bambino

Basilica della Natività
Basilica della Natività
Dedicazione al luogo della nascita di Gesù
Inserita dal 2012 nella lista dell'Unesco come patrimonio mondiale dell'umanità, la Basilica della Natività, a Betlemme, è tra le chiese più importanti...
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