Marianna Boccolini nacque a Narni, in Umbria, il 7 maggio 1992, Marianna fin da bambina mostrò uno sguardo curioso e un’anima generosa, attenta ai compagni in difficoltà e pronta a dare una mano con umiltà. Visse la sua fede in modo semplice e concreto, ispirata da figure che chiamava “capitani coraggiosi”, personaggi che incorniciava come esempi viventi di dedizione al bene comune.
Impegnata a coltivare la meraviglia verso tutto ciò che la circondava, Marianna non permetteva alla sofferenza – sua, legata alle frequenti e gravi emicranie, e quella altrui – di oscurare la sua attenzione all’altro. Amava esprimere la sua interiorità attraverso parole scritte e poesie, a volte in un diario segreto che tenne tra i nove e i diciotto anni.
Tra i pensieri più toccanti, a undici anni scrisse di desiderare che tutti guardassero la vita come “insuperabilmente bello e prezioso”, pregando affinché imparassero ad amarla. A quattordici anni rifletteva sul significato della libertà: “libertà è scegliere l’amore, la bellezza, la verità”, ricordando che “tutto ciò che possediamo in realtà non ci appartiene”.
L’ispirazione di figure come san Francesco, Madre Teresa, Giovanni Paolo II, Martin Luther King, persino Gandhi, illuminate dalla ricerca del bene e della giustizia, motivava in lei il desiderio di diventare medico per curare i sofferenti.
Il 18 agosto 2010, mentre tornava a casa dopo una serata con amici, un tragico incidente stradale la portò via a soli diciotto anni. Venne sepolta nel cimitero di Narni indossando l’abito da sposa della madre, gesto simbolico del suo amore totale per la vita e per Dio.
L’eredità della sua figura è una testimonianza che continua a parlare, tanto che il suo funerale, tenutosi nella Concattedrale di Narni, è diventato luogo di incontro per chi cerca conforto e speranza.
Nel novembre 2024, il vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, Francesco Antonio Soddu, ha emanato l’editto per aprire ufficialmente il processo diocesano verso la beatificazione, riconoscendo le sue virtù eroiche e la fama di santità. Il 7 giugno 2025 si è svolta nella basilica concattedrale di San Giovenale a Narni la solenne apertura del tribunale diocesano, con la nomina degli ufficiali incaricati di raccogliere testimonianze e scritti di Marianna: fra i nomi importanti, quello del postulatore don Francesco Buono, del delegato episcopale don Giuseppe Capsoni, del promotore di giustizia don Albin Kouhon, e della notaio Francesca Renzi. La celebrazione è stata accolta con partecipazione e commozione, segno di come la sua vita risuoni ancora oggi nella comunità.
Marianna Boccolini è dunque l’immagine di una vita breve ma straordinariamente piena di meraviglia, servizio, fede autentica. Nel suo ricordo vivono la gentilezza silenziosa, il desiderio di un mondo più umano e la nostalgia di bellezza che il suo diario ha raccontato meglio di qualunque parola.