Chiesa di Sant'Alessandro della Croce

Sant' Alessandro di Bergamo
Nome: Chiesa di Sant'Alessandro della Croce
Titolo: Scrigno di arte e fede a Bergamo
Indirizzo: via Pignolo - Bergamo


La Chiesa di Sant'Alessandro della Croce, situata in via Pignolo a Bergamo, rappresenta uno dei tesori più importanti della città, non solo per la sua posizione storica ma anche per l'inestimabile patrimonio artistico che custodisce. Questa chiesa, che si trova lungo una strada che collega la parte bassa della città con quella alta, deve il suo nome all'antico incrocio di quattro vicinie medievali.

Storia

La prima menzione della chiesa risale al 1183, quando viene citata come eclesie S.ti Alexandri de Mugazone. Si presume che la chiesa fosse stata edificata dal vescovo Adalberto, forse su terreni di sua proprietà coltivati a vigneti. La chiesa subì numerosi ampliamenti e ricostruzioni nel corso dei secoli.

Nel 1360, durante il censimento delle chiese voluto da Barnabò Visconti, la chiesa fu descritta come capela civitatis Bergomi, dotata di un solo beneficio. Nel 1490, due campate furono aggiunte alla navata da Francesco Moroni, membro di una famiglia di architetti molto attiva a Bergamo. La chiesa venne consacrata per la prima volta il 2 gennaio 1517, a seguito di un'importante opera di ampliamento.

La ricostruzione della chiesa iniziò nel 1617 ad opera dei fratelli luganesi Giovan Maria e Francesco Trecino, che operarono a Bergamo fino al 1768, in un periodo di grande fervore artistico. Grazie alla volontà delle vicinie di Sant'Alessandro della Croce, San Giovanni dell'Ospedale e Sant'Antonio, riunite nel Collegio delle Veneranda Fabbrica, si decise di ricostruire la chiesa così come la vediamo oggi. Tuttavia, quando la chiesa venne consacrata per la seconda volta nel 1737 dal vescovo di Bergamo Antonio Redetti, i lavori non erano ancora completati. La facciata fu ultimata solo nel 1923, seguendo il progetto dell'architetto Virginio Muzio, mentre il portale fu realizzato nel 1922 su disegno di Giovanni Muzio.

Descrizione Artistica

La Chiesa di Sant'Alessandro della Croce è un vero scrigno d'arte. La sacrestia, in particolare, ospita opere di grande rilevanza, molte delle quali furono recuperate da don Giovanni Battista Conti durante il periodo della Repubblica Cisalpina, quando molti conventi furono soppressi e numerose chiese chiuse. Un ritratto del prelato, realizzato da Amadio Panzera, è esposto nella sacrestia.

La chiesa presenta una sola navata con un transetto a braccia corte e tre altari per lato, tutti in stile tardo barocco. Sulla controfacciata si trova la tela La Trinità che incorona la Vergine di Giovan Battista Moroni, proveniente dalla chiesa della Santissima Trinità. Altre opere del Moroni sono conservate nella sacrestia, tra cui la Crocifissione con i Santi Sebastiano, Giovan Battista e un devoto e il Battesimo di Gesù.

L'altare maggiore, di stile neoclassico, fu progettato dall'architetto Giacomo Tomilli e realizzato da un certo Cocchi. Le statue che lo adornano furono eseguite da Gaetano Matteo Monti, con i santi Pietro e Paolo scolpiti da Giovanni Maria Benzoni e gli evangelisti da Abbondio Sangiorgio. Sopra l'altare, la tela Martirio di sant'Alessandro di Antonio Cifrondi attira l'attenzione dei visitatori.

Tra le numerose opere presenti, si distinguono il Risorto di Lorenzo Lotto, tele di Gian Paolo Cavagna, Carlo Ceresa e di suo figlio Antonio, nonché l'Assunzione della Vergine di Enea Salmeggia, proveniente dall'ex monastero francescano di Santa Maria delle Grazie. Il transetto di sinistra conserva opere come Sant'Antonio abate scaccia il demonio (1605) e il dipinto su tavola Santi francescani di Francesco Bonetti.

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