San Nicodemo di Mammola

San Nicodemo di Mammola
Nome: San Nicodemo di Mammola
Titolo: Asceta
Nascita: 900 circa, Cirò, Calabria
Morte: 25 marzo 990, Mammola, Calabria
Ricorrenza: 25 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione


Nacque a Cirò in Calabria, i suoi genitori lo affidarono alla cura spirituale di un pio e dotto sacerdote, e il discepolo progredì nello stesso tempo nelle scienze sacre e nella pietà. Da giovane fu in grado di vedere il comportamento licenzioso di alcuni dei suoi contemporanei, che lo disgustava a tal punto da essere attratto dalla vita monastica.

Lasciato Cirò, andò a chiedere l'abito monastico all'austero abate San Fantino, ma la richiesta fu respinta più volte, perché non sembrava possibile che si adeguasse alla vita di studio, penitenza e mortificazione, vista la sua debolezza costituzione fisica. Disilluso ma non convinto, insistette sostenuto dai buoni presagi di altri monaci, finché San Fantino, mosso da quell'insistenza, gli concesse l'abito angelico, così chiamato tra i monaci greci dell'epoca.

Nicodemo divenne, insieme a San Nilo di Rossano, un fulgido esempio di vita ascetica sul Mercurion un territorio montuoso al confine con la Basilicata, cresciuto e formato nella rigida scuola dell'abate San Fantino e insieme agli altri santi monaci calabro-siciliani resero famosa la loro comunità in tutta la cristianità, al punto che Oreste, patriarca di Gerusalemme, lo descrive con lode nei suoi autorevoli scritti e biografie. Il tipo di vita costituiva il cardine dell'ascetismo, insieme alla purezza, dei monaci calabro-siciliani dell'epoca, si vestiva di pelle di capra, camminava nudo in ogni stagione, dormiva con il suo pagliericcio in una grotta, mangiava castagne e lupini.

In età abbastanza matura, decise di lasciare Mercurion e si ritirò su una collina sul Monte Cellerano, ma la fama di santità che lo seguì attirò molti monaci che si affezionarono a lui, e Nicodemo fu costretto a fondare un laura, cioè una colonia di anacoreti, che vivevano separatamente, ciascuno nella sua capanna, ma si incontravano una volta alla settimana. Col tempo diventerà un grande convento. La sua laura fu stata visitata da San Fantino e da altri monaci di Mercurion. Tuttavia, fu anche molto esposto alla curiosità dei fedeli e soprattutto alle incursioni dei Saraceni, così, anticipando la distruzione, disperse i suoi monaci in altri monasteri, e si ritirò in un monastero a Gerace, dove accentuò l'austerità della sua vita.

Nonostante 70 anni trascorsi nell'asprezza della vita ascetica, Nicodemo visse per circa 90 anni, molto tempo per l'epoca e la sua debole costituzione fisica. Morì nel monastero di Mammola, che in seguito prese il suo nome. I miracoli fiorirono sulla sua tomba e fu proclamato santo per acclamazione, tenendo conto che all'epoca non c'erano procedure canoniche correnti.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Mámmola presso Gerace in Calabria, san Nicodemo, eremita, che rifulse per austerità di vita e virtù e fu vero
maestro di vita monastica.

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