Uno deí molti santi che ebbero come biografo S. Venanzio Fortunato (14 dic.) nel tardo vi secolo è S. Marcello; tuttavia, almeno nel suo caso, la Vita è poco più di una raccolta di miracoli. Secondo Venanzio Fortunato, Marcello nacque a Parigi in umili condizioni e si dedicò a tal punto alla preghiera e alla pratica delle virtù da divenire «libero dal mondo e dalla carne». Il suo carattere serio e i progressi negli studi teologici attirarono l'attenzione di Prudenzio, vescovo di Parigi, che lo ordinò "lettore" (il secondo degli ordini minori tradizionali) e suo arcidiacono; alla morte di Prudenzio, fu nominato all'unanimità vescovo di Parigi. Venanzio Fortunato racconta che difese il popolo dai barbari e gli attribuisce alcuni miracoli sorprendenti (tra questi, la vittoria contro un dragone), che Alban Butler commenta in modo abbastanza chiaro sostenendo che le «circostanze narrate dipendono dalle affermazioni di qualcuno che scrisse oltre cent'anni dopo quel periodo, e che essendo uno straniero (cosa che non è completamente vera, dato che Venanzio Fortunato, nonostante fosse nato in Italia, visse a Poitiers dall'età di trent'anni), le riferì come le aveva sentite, probabilmente in base ai racconti popolari».
Marcello morì novembre (questa è l'unica informazione precisa, fornitaci da Venanzio Fortunato) all'inizio del v secolo e fu sepolto in una catacomba, che porta il suo nome, sulla sponda sinistra della Senna, oggi sobborgo parigino di Saint-Marceau.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Parigi sempre in Francia, san Marcello, vescovo.
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