Beatificazione: 22 gennaio 1882, Roma, papa Leone XIII
Canonizzazione: 12 aprile 1959, Roma, papa Giovanni XXIII
Carlo, come altre figure del XVII secolo (per esempio Alfonso Rodriguez, 30 ott.), è un modello che si distingue per tratti di umiltà e semplicità, piuttosto che per eventi straordinari. Veniva da una famiglia modesta e a scuola ebbe difficoltà, non riuscendo a intraprendere gli studi presbiterali, come i suoi genitori e lui stesso desideravano.
All'età di sedici anni fece voto di verginità perpetua e si determinò a consacrarsi al Signore entrando in un ordine religioso. Fece la professione nell'Ordine francescano nel maggio 1636. Non essendo riuscito, a causa della salute cagionevole, a partire per una missione oltremare, trascorse la vita a Roma in vari conventi, dove si distinse per lo zelo nelle opere di carità.
Sviluppò uno straordinario potere di discernimento e il suo consiglio spirituale fu cercato a tutti i livelli della Chiesa, dai papi in giù. Nonostante i suoi insuccessi scolastici divenne uno scrittore spirituale di rilievo: accanto a una voluminosa corrispondenza scrisse molti libri di devozione, che si distinguono per la semplicità (una qualità nota con l'appellativo di "serafica") e un amore cristocentrico. In obbedienza ai superiori scrisse anche un'autobiografia, pubblicata in occasione della sua canonizzazione.
Morì il 6 gennaio 1670 nel convento di S. Francesco a Ripa in Roma. Una piaga apparsa sul suo petto dopo la morte fu considerata una stimma miracolosa riproducente la ferita causata dal colpo di lancia nel fianco di Gesù; venne perciò attentamente esaminata e i risultati furono resi pubblici. Fu beatificato da Leone XIII nel 1882 e canonizzato da Giovanni XXIII il 12 aprile 1959.
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