Nel cuore del centro storico di Napoli, lungo via dei Tribunali, si erge la Chiesa di San Pietro a Majella, uno dei più significativi esempi di architettura gotica della città. Costruita tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo per volontà di re Carlo II d'Angiò e su progetto di Giovanni Pipino da Barletta, la chiesa è dedicata a Pietro Angeleri da Morrone, noto come papa Celestino V, il pontefice che rinunciò al papato per ritirarsi in eremitaggio sulla Majella.
La struttura originale, in stile gotico, ha subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti. Nel XV secolo, la facciata fu spostata in avanti per ampliare il corpo longitudinale della chiesa . Nel XVII secolo, sotto la guida dell'abate Fabrizio Campana, l'interno fu trasformato secondo i canoni barocchi, con l'aggiunta di stucchi, marmi e un soffitto a cassettoni progettato da Bonaventura Presti. Questo soffitto ospita dieci tele di Mattia Preti, realizzate tra il 1657 e il 1673, raffiguranti episodi della vita di san Pietro Celestino e di santa Caterina d'Alessandria
Tra il 1888 e il 1927, un importante intervento di restauro ha restituito alla chiesa l'aspetto gotico originario, rimuovendo molte delle aggiunte barocche.
L'interno della chiesa presenta tre navate separate da pilastri con archi gotici, dieci cappelle laterali e quattro cappelle presbiteriali. Tra le opere più significative si trovano:
L'altare maggiore seicentesco, realizzato su disegno di Cosimo Fanzago e decorato con marmi policromi e argenti.
Il ciclo di affreschi della Cappella Leonessa, attribuito al Maestro della Cappella Leonessa, con storie di san Martino risalenti alla metà del XIV secolo.
La Cappella Petra, che ospita monumenti funebri di membri della famiglia Petra e un affresco trecentesco della Madonna del Soccorso.
La Cappella Staibano, decorata con affreschi raffiguranti storie della Maddalena, attribuiti al Maestro di Giovanni Barrile.
Dal 1826, il complesso monastico adiacente alla chiesa ospita il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, nato dalla fusione di quattro storici conservatori napoletani. Il conservatorio è dotato di una biblioteca musicale tra le più importanti al mondo e di un museo che conserva strumenti musicali storici e ritratti di celebri musicisti
Negli ultimi anni, la chiesa è stata oggetto di interventi di restauro finanziati dal Grande Progetto Unesco per il centro storico di Napoli. I lavori, costati 1,7 milioni di euro, hanno riguardato la messa in sicurezza dell'edificio, con particolare attenzione alla struttura lignea del soffitto e alla copertura