Esichio, discepolo di S. Ilarione (21 ott.), seguì il suo maestro nel viaggio che da Gaza, in Palestina, li portò fin in Egitto, dove condussero insieme una vita di solitudine e di penitenza. Quando Ilarione, per evitare le conseguenze della fama che stava cominciando a crearsi, fuggî segretamente in Sicilia, il fedele Esichio, dopo una ricerca durata tre anni, riuscì alla fine a trovare il suo rifugio. I due monaci quindi andarono in Dalmazia e successivamente a Cipro, da dove Esichio fu rimandato in Palestina a visitare il loro primo monastero di Gaza. Si narra che, prima che la morte lo colpisse intorno al 370 a Cipro, llarione abbia steso un breve testamento in favore di Esichio, a cui lasciava il libro dei Vangeli, i vestiti e un cilicio.
Anche se la gente del posto avrebbe desiderato custodire lì il corpo del santo per venerarlo, Esichio si adoperò perché fosse seppellito nel monastero a Majuma — dove poi Esichio stesso morì e fu sepolto.
La maggior parte delle notizie riguardanti questo santo monaco sono contenute nella Vita di S. Ilarione redatta da S. Girolamo, che non è considerata del tutto attendibile storicamente.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Maiuma in Palestina, commemorazione di sant’Esichio, monaco, che fu discepolo di sant’Ilarione e suo compagno di pellegrinaggio.
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