Nato verso il 582 da nobile famiglia, sulla quale però non si sa nulla di certo. Arnolfo fu affidato giovanissimo al duca Gandolfo ed entrò nell'amministrazione al tempo di Teodeberto, re d' Austrasia.
Era sposato a Doda, donna di nobile stirpe ed ebbe due figli: Ansegiso, che sarà padre di Pipino di Héristal, antenato della dinastia carolingia, e Clorlolfo, futuro vescovo di Metz.
Nel 614, benché laico, Arnolfo fu eletto vescovo di Metz, ma restò consigliere di corte e mantenne le sue funzioni di istitutore del futuro re Dagoberto.
La vocazione più profonda di Arnolfo però era la vita eremitica, così dopo molte insistenze ottenne da Dagoberto l'autorizzazione a rinunziare alla cattedra vescovile per vivere in solitudine. Nel 627 abbandonò Metz e si ritirò a Habend (Remiremont), fondazione monastica di San Romarico, un altro celebre solitario, con il quale Arnolfo era legato da grande amicizia, e vi morì nel 640-41.
I suoi resti furono trasportati a Metz, nella basilica che porta oggi il suo nome.
Si racconta che Sant'Arnolfo, un giorno, attraversando la Mosella, gettò il suo anello episcopale nel fiume, domandando a Dio che glielo rendesse se gli concedeva la remissione dei suoi peccati. Qualche tempo dopo, alcuni pescatori portarono al vescovo un pesce pescato nel fiume, e nel ventre di quel pesce vi era l'anello. Questo anello si conserva ancora nella cattedrale di Metz.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Metz in Austrasia, ora in Francia, sant’Arnolfo, vescovo, che fu consigliere di Dagoberto, re di Austrasia e, lasciato l’incarico, condusse vita eremitica sui monti Vosgi.
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