San Teobaldo Roggeri

San Teobaldo Roggeri
Nome: San Teobaldo Roggeri
Titolo: Umile servitore
Nome di battesimo: Teobaldo Roggeri
Nascita: 1100 circa, Vicoforte, Cuneo
Morte: 1150, Alba, Piemonte
Ricorrenza: 1 giugno
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:
Vicoforte


La devozione per Teobaldo Roggeri ha il suo centro a Vicoforte (detta allora semplicemente Vico), vicino a Mondovì, dove nacque, e ad Alba, dove trascorse la maggior parte della sua vita. In tutto il Piemonte è venerato come il patrono di calzolai e facchini. L'unico racconto conosciuto della sua vita fu pubblicato nel 1626 da Passoni, il quale affermava di basarsi su documenti autentici, che però non furono mai resi noti al tempo della pubblicazione e neppure in seguito vennero alla luce. Secondo il racconto del Passoni la famiglia di Tcobaldo era moderatamente ricca ed egli ricevette una buona educazione, ma in cuor suo sentì che un cristiano doveva vivere semplicemente e umilmente. Si trasferì ad Alba dove fece apprendistato presso un ciabattino. Imparò così bene il mestiere che in fin di vita il suo maestro gli chiese di sposarsi con sua figlia e rilevare il commercio. Teobaldo, che aveva già fatto voto di castità, non volle addolorare il suo maestro e temporeggiò fino a funerale avvenuto, poi diede tutti i suoi guadagni alla vedova, chiedendole di distribuirli ai poveri, e lasciò Alba, senza un soldo, per andare pellegrino a San Giacomo di Compostella.

Il nostro santo non aveva ambizione di successo mondano, neanche come ciabattino, e di ritorno dal pellegrinaggio abbandonò il commercio e lavorò come facchino, caricando sacchi di grano e altre materie. Dava in elemosina i due terzi del suo guadagno, dormiva per terra e si sottoponeva ad altre austerità. Questo tipo di vita lo mise in contatto con molti malati e poveri che egli amò. Una volta lanciò una maledizione, non sappiamo né contro chi né perché, ma in espiazione si assunse l'impegno di fare il sagrestano nella cattedrale di S. Lorenzo per il resto della sua vita.

I commentatori non sono del tutto convinti di questo racconto a causa delle incoerenze delle fonti documentarie del Passoni, ma la storia è così semplice, così puntuale e così priva di quelle leggende stravaganti che spesso troviamo aggiunte alle Vitae dei santi medievali, che può avere effettivo fondamento storico. Si dice che le reliquie siano state scoperte ad Alba nel 1429.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Alba in Piemonte, beato Teobaldo, che, spinto dall’amore per la povertà, rimise tutti i suoi averi a una vedova e divenne per spirito di umiltà facchino, per portare su di sé i pesi altrui.

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