San Salvatore da Horta

San Salvatore da Horta
Nome: San Salvatore da Horta
Titolo: Professo Francescano
Nascita: 1520, S. Coloma, Spagna
Morte: 18 marzo 1567, Cagliari
Ricorrenza: 18 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
15 febbraio 1606, Roma, papa Paolo V
Canonizzazione:
17 marzo 1938, Roma, papa Pio XI


Salvatore nacque a S. Coloma, nella diocesi di Gerona in Spagna. I suoi genitori erano poveri e lavoravano entrambi all'ospedale locale, assegnati al turno notturno, ricevendo i malati indigenti. Il figlio era conosciuto dai suoi compagni di scuola semplicemente come "Salvatore ospedale". Perse entrambi i genitori quando era ancora bambino e andò a vivere a Barcellona, lavorando come ciabattino. di vent'anni divenne francescano nel convento di S. Maria a Barcellona. Durante il giorno lavorava nella cucina, dove la sua umiltà e la sua devozione alla preghiera testimoniavano un profondo desiderio di intimità con Dio; di notte cercava intensamente quest'intimità nella preghiera.

Dopo la professione venne mandato nel convento di S. Maria del Gesù di Tortosa, dove fu cuoco, portinaio e mendicante. Le cure che prestava durante i suoi giri per la questua presto lo resero noto all'intera popolazione della città: ogni giorno tantissime persone si radunavano intorno al convento chiedendo la sua intercessione, tanto che i superiori lo mandarono sotto falso nome in una comunità sperduta tra le montagne, non lontano dalla città di Horta. Là Salvatore trascorse la maggior parte dei suoi ventisette anni di vita religiosa, ma non nell'anonimato che era stato previsto per lui.

Una folla di persone, avvertite non si sa come della sua presenza, si radunarono al convento e chiesero di vedere il frate. Secondo il suo solito egli li invitò ad andare a confessarsi e a fare la comunione; poi li benedisse e molti furono sanati. Più di duemila pellegrini arrivavano ogni settimana. Di nuovo i frati si lamentarono per il disturbo causato dall'affluenza di gente, e ancora una volta Salvatore venne mandato in un'altra casa, questa volta a Reus. Alla fine tornò nel primo convento di Barcellona, dove i miracoli continuarono. Una volta un amico lo mise in guardia dal pericolo della vanagloria, ma Salvatore rispose: «Non sono che un sacco di paglia, il cui valore rimane lo stesso sia che si trovi nell'attico, nelle fondamenta o nella stalla!».

Per quanto fosse diventato assai famoso e molte persone, nobili o del popolo, andassero a incontrarlo, dalla Spagna, dal Portogallo e dalla Francia, Salvatore non cambiò: continuò a camminare scalzo, si flagellava ogni giorno e digiunava rigorosamente. Era devoto particolarmente alla Vergine e a San Paolo, che si dice gli sía apparso in diverse occasioni e sicuramente sul letto di morte. Salvatore venne mandato dai suoi superiori in Sardegna, dove si ammalò gravemente. Morì a Cagliari nel 1567, all'età di quarantasette anni. Venerato come un santo durante la sua vita, venne canonizzato nel 1938.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cagliari, san Salvatore Grionesos da Horta, religioso dell’Ordine dei Frati Minori, che si fece umile strumento di Cristo per la salvezza dei corpi e delle anime.

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