Beatificazione: 27 dicembre 1904, Roma, papa Pio X
La vita di Stefano fu caratterizzata più da silenziosa devozione clic da opere straordinarie. Nato a Trento, entrò nell'ordine degli eremiti di S. Agostino all'età di sedici anni. Dopo aver studiato a Roma e a Bologna, fu costretto a tornare a Trento quando Napoleone conquistò gli stati pontifici dell'Emilia e della Romagna. Quando il governo rivoluzionario del periodo 1796-1799 disperse la comunità, Stefano si consacrò alla predicazione e all'educazione dei bambini. Riscosse un tale successo in quest'ultima attività che fu nominato ispettore del governo per tutte le scuole del Trentino. Con la restituzione dei territori pontifici decisa dal Congresso di Vienna (1814-1815), Stefano insistette per poter tornare nella sua comunità di Bologna nonostante l'opposizione del governo. Nominato maestro dei novizi a Roma e poi a Città della Pieve, divenne in seguito parroco della chiesa agostiniana di Genazzano, a sud est di Roma, nei pressi di Palestrina, dove si conservava l'icona della Madonna del Buon Consiglio, ritenuta miracolosa (nel 1779 gli agostiniani avevano ottenuto il permesso di celebrare una festa alla Madonna con questo titolo, festa che nel 1876 fu estesa a tutta la Chiesa). Accudendo con premura le vittime di un'epidemia di colera scoppiata nel 1839, Stefano contrasse la malattia e ne morì il 2 febbraio 1840. Fu beatificato nel 1904.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Genazzano nel Lazio, beato Stefano Bellesini, sacerdote dell’Ordine di Sant’Agostino, che in un’epoca di sconvolgimenti rimase fedele all’Ordine in difficoltà, dedicandosi all’educazione dei fanciulli, alla predicazione e alla cura pastorale.
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