Beato Lorenzo da Ripafratta

Beato Lorenzo da Ripafratta
Nome: Beato Lorenzo da Ripafratta
Titolo: Domenicano
Nascita: 1373 circa, Ripafratta, Pisa
Morte: 1456, Pistoia
Ricorrenza: 27 settembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
4 aprile 1851, Roma, papa Pio IX


Con il trasferimento del papato da Roma ad Avignone, in condizioni simili a un assedio, e l'avvento del Grande Scisma occidentale, durante il quale due, talvolta tre persone, entrarono in competizione per l'ufficio papale, il xiv secolo fu un periodo difficile per la Chiesa, le cui varie istituzioni ne risentirono, oltre al fatto che il malessere degli ordini religiosi fu aggravato, specialmente in Italia, dalle epidemie di peste, che decimarono le congregazioni. Nel B. Raimondo di Capua (5 ott.), i domenicani trovarono un maestro generale tenacemente riformatore, e tra coloro che, lo sostennero, con il B. Giovanni Dominici (10 giu.), vi fu Lorenzo da Ripafratta. Sono state tramandate poche informazioni sull'ambiente in cui visse e sui primi anni di vita: sembra sia nato il 23 marzo 1373 (o 1374) a Ripafratta, vicino a Pisa, dove iniziò a studiare per il sacerdozio, e, quando entrò nell'ordine domenicano a Pisa era già diacono. In seguito si recò a Cortona, per svolgere il noviziato, poi a Fabriano per un breve periodo, anche se trascorse la maggior parte della sua vita a Pistoia. Al termine degli studi, predicò per qualche anno, sebbene non avesse un talento particolare per questo, ma era un buon insegnante, e possedeva le qualità giuste richieste a un priore o a un maestro di novizi del priorato di Cortona. In entrambi i ruoli si cimentò più di una volta, rigorosamente fedele all'osservanza e allo stesso tempo consapevole della flessibilità delle costituzioni dell'ordine, di cui fece uso.

A parte tutto, Lorenzo merita gratitudine per aver incoraggiato Fra Angelico (18 feb.) a dipingere (con la motivazione che si poteva predicare anche attraverso la pittura, come con la parola: «Anche il linguaggio più persuasivo viene zittito dalla morte,» gli disse «ma i tuoi quadri celestiali continueranno a parlare di religione e di virtù attraverso le epoche»). Alla fine Lorenzo fu nominato vicario generale dei priorati che avevano seguito la riforma, ma quasi immediatamente scoppiò una grave epidemia di peste, perciò dovette rimandare i suoi doveri amministrativi, volgendo invece l'attenzione alle necessità delle vittime e delle loro famiglie.

Alla sua morte in età avanzata, fu compianto a lungo e sinceramente: il comune chiese di celebrare le esequie a sue spese, e a Pistoia fu costruita una bella tomba di marmo. S. Antonino (10 mag.), che era stato uno dei suoi novizi, a quel tempo vescovo di Firenze, descrisse la grandezza delle sue parole e del suo esempio, aggiungendo: «Piango anche per la mia perdita personale, perché non riceverò più quelle lettere affettuose con cui soleva incitarmi a svolgere con fervore i doveri di quest'ufficio pastorale», Si affermò che presso il suo sepolcro fossero avvenuti dei miracoli, e il culto fu confermato la papa Pio IX nel 1851.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Pistoia, beato Lorenzo da Ripafratta, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che osservò fedelmente per sessant’anni la disciplina religiosa e fu assiduo nell’ascolto dei peccatori.

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