Beato Federico Albert

Beato Federico Albert
Nome: Beato Federico Albert
Titolo: Sacerdote e fondatore
Nome di battesimo: Federico Albert
Nascita: 16 ottobre 1820, Torino
Morte: 30 settembre 1876, Lanzo Torinese, Torino
Ricorrenza: 30 settembre
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
30 settembre 1984, Roma, papa Giovanni Paolo II


Federico nacque il 16 ottobre 1820 a Torino, dove il padre prestava servizio come alto ufficiale dell'esercito di Sardegna. In veste di figlio maggiore si stava preparando a entrare nell'Accademia Militare della città, quando un giorno si recò a pregare presso il sepolcro del 13. Sebastiano Valfré (30 gen.), il cosiddetto "apostolo di Torino". Qualsiasi cosa sia successa quel giorno, abbandonò l'idea d'entrare nell'esercito e intraprese invece gli studi per il sacerdozio. Dopo l'ordinazione sacerdotale avvenuta il 10 giugno 1843, il suo primo incarico, che svolse per nove anni, fu quello di cappellano del re.

Può sembrare strano che questo posto sia stato affidato a una persona così giovane, ma Federico chiaramente non si lasciò intimidire. Nel 1852, in un'occasione diventata famosa, Vittorio Emanuele II, accompagnato dalla famiglia e da tutta la corte, fu presente a una delle omelie quaresimali di Federico. Il testo dell'omelia scelto per quel giorno era il racconto di Giovanni che concerneva la donna colta in adulterio. Federico non moderò le parole, e ci fu un mormorio pieno d'ansia tra i cortigiani allarmati, tutti a conoscenza dei peccati commessi dal re in questo campo, ma quest'ultimo ammirò la sua onestà e disse mentre stava partendo: «Grazie, mi hai sempre detto la verità».

Un breve discorso pronunciato nella parrocchia torinese di S. Callo spinse Federico a prendere la decisione di non rimanere a corte per tutta la vita. Chiese e ricevette il permesso di partire, e gli fu così affidata una parrocchia estesa, molto popolata, e bisognosa a Lanzo Torinese, sulle montagne vicino alla città. Il contrasto tra la sua vita precedente e quell'attuale fu totale, e per un momento trovò la vita difficile, tuttavia perseverò, a iniziare dalla chiesa, che era caduta in un grave degrado. Assistito dai suoi parrocchiani, che formavano con lui una catena umana per portare le grosse pietre sulla montagna, raccogliendole dal letto asciutto di un ruscello stagionale nella valle, si mise al lavoro per restaurarla.

Non vi è dubbio che porre il restauro della chiesa al primo posto nei suoi interessi, fu un modo per venire a contatto e conoscere i suoi parrocchiani, ed era interessato a qualcosa di più che gli edifici della chiesa. Grazie alle sue notevoli qualità di predicatore, guidò gli esercizi spirituali sia per i laici che per il clero, e organizzò missioni pubbliche, durante le quali, che talvolta duravano un mese, trascurava le sue necessità fisiche per dedicare tutte le sue energie al benessere spirituale del popolo. Dopo aver deciso di fondare una scuola per ragazzi, si rivolse al suo caro amico, S. Giovanni Bosco (31 gen.) per avere un aiuto pratico. Per fornire rifugio e cure agli orfani e ad altri poveri, costruì l'ospizio di Maria Immacolata e successivamente istituì la Congregazione delle suore vincenziane di Maria Immacolata (conosciute come albertine) che lo gestisse.

Nel 1873, con suo gran rammarico, fu eletto vescovo di Pinerolo, a sud est di Torino, e dopo molte preghiere e suppliche riuscì a persuadere papa Pio IX (1846-1878) a nominare qualcun altro al suo posto. Fu così grato di questo risultato fortunato che decise di recarsi in pellegrinaggio a Roma, per ringraziare personalmente il papa (finché, in pratica, il suo confessore affermò che era un lusso per un sacerdote di una parrocchia così popolata e occupatissima non avrebbe potuto permettersi). La vita di Federico fu recisa bruscamente nel 1876, prima di compiere cinquantasei anni. Era impegnato nel creare un insediamento agricolo (una sorta di comune per dare lavoro ai giovani che avrebbero coltivato le terre della chiesa), quando, mentre stava pitturando il soffitto della cappella (un compito che aveva deliberatamente scelto di svolgere personalmente per non mettere in pericolo i giovani collaboratori) perse l'equilibrio e si schiantò al suolo. Per due giorni, durante i quali soffrì pene insopportabili, Giovanni Bosco e un altro salesiano, il B. Michele Rua (6 apr.), si unirono a quelli che lo assistettero, ma purtroppo non ci fu nulla da fare, e il 30 settembre morì, assai compianto dai suoi parrocchiani. Il popolo lo ricordava soprattutto per la sua instancabile carità pratica, l'approccio tollerante e compassionevole verso la gente, e il suo carattere paziente ed equanime. La causa fu iniziata a livello diocesano nel 1929, e infine fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 30 settembre 1984.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nel villaggio di Lanzo vicino a Torino, beato Federico Albert, sacerdote: da parroco, fondò la Congregazione delle Suore di San Vincenzo de’ Paoli dell’Immacolata Concezione per assistere in ogni modo i più poveri.

Lascia un pensiero a Beato Federico Albert

Ti può interessare anche:

Beato Federico Ozanam
- Beato Federico Ozanam
Fondatore
All'inizio del XIX secolo, la famiglia Ozanam era già da tempo cristiana, e, a ogni modo, era fiera di far risalire le sue origini a un ebreo, Samuele...
Beato Federico da Ratisbona
- Beato Federico da Ratisbona
Confessore
Le notizie su Federico sono piuttosto scarse, a parte ciò che è narrato in una breve biografia convenzionale pubblicata nel 1615. Nacque in una famiglia...
Segui il santo del giorno:

Seguici su FB Seguici su TW Seguici su Pinterest Seguici su Instagram
Mostra santi del giorno:
Mostra santi
Usa il calendario:
Oggi 7 maggio si venera:

Santa Flavia Domitilla
Santa Flavia Domitilla
Martire
Nel fitto groviglio delle vicende storiche dell'antica Roma, emerge la figura luminosa di Santa Flavia Domitilla, donna di straordinaria fede e coraggio. La tradizione ci tramanda la sua storia, intrecciata...
Altri santi di oggi
Domani 8 maggio si venera:

Madonna del Rosario di Pompei
Madonna del Rosario di Pompei
Apparizione
La Vergine Maria apparve al Beato Bartolo Longo mentre si trovava nei campi e riferendogli di propagare il Rosario per la sua salvezza.
Altri santi di domani
newsletter

Iscriviti
Oggi 7 maggio si recita la novena a:

- San Giobbe
I. Per quella costante fedeltà con cui voi, o glorioso s. Giobbe, serviste sempre al vero Dio, malgrado le massime e gli esempi dei popoli infedelì tra cui la Provvidenza dispose che conduceste la vostra...
- Sant' Isidoro l'agricoltore
II. Glorioso s. Isidoro, che, malgrado le censure e le calunnie dei men divoti, non vi raffreddaste mai nella pratica di assistere ogni mattina al santo Sacrificio prima di applicarvi ai lavori della campagna...
- San Mattia
I. Glorioso s. Mattia, che fin dalla vostra giovinezza conduceste una vita sì santa da essere universalmente riguardato come uno dei più degni d’essere elevato al grado d’Apostolo...
- Madonna di Fatima
O Pastorelli, voi che siete rimasti terrorizzati alla vista dell'in­ferno e così profondamente segnati dalle sofferenze del Santo Padre, insegnateci ad usare i due grandi mezzi che la Madon­na...
- Madonna del Rosario di Pompei
Prima di cominciare la Novena, pregare Santa Caterina da Siena che si degni di recitarla insieme con noi. O Santa Caterina da Siena, mia Protettrice e Maestra, tu che assisti dal cielo i tuoi devoti allorché...
- Ascensione di Gesù
I. Amabilissimo Gesù, che non ascendeste al Cielo se non dopo aver compiuta la vostra missione sopra la terra, fateci grazia di non essere chiamati al vostro tribunale se non dopo aver perfettamente...